domenica 20 marzo 2011

Sanità in Puglia, la Consulta affossa definitivamente le internalizzazioni


Ora si può dormire tranquilli!!?

BARI – La Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di due commi di una legge della Regione Puglia (la n.4 del 2010) che tra l’altro prevede l'assunzione «a tempo indeterminato» alle dipendenze dirette della sanità pugliese del personale di società e cooperative che prestano servizi alle Ausl. I commi dichiarati illegittimi sono quelli che prevedono l’uno l’utilizzazione dello stesso personale «a tempo indeterminato», l’altro quello che – è detto nel dispositivo della sentenza – «prevede la stabilizzazione di personale della precedente impresa o società affidataria dell’appalto, senza alcuna forma selettiva». 
 La sentenza della Consulta è stata emessa decidendo sull'impugnazione promossa dal governo nei confronti della legge regionale n.4 del 25 febbraio 2010 riguardante interventi in materia di sanità della Regione Puglia. Le norme riguardanti le stabilizzazioni e le 'internalizzazionì del personale di società esterne sono contenute nell’art.30 della legge 4/2010, dichiarato illegittimo nelle parti in cui sostituisce i commi 1 e 4 di una precedente legge regionale (la n.25 del 2007). 
 Con la stessa sentenza la Consulta ha anche dichiarato l'illegittimità dell’art.2 della legge che, tra l’altro, prevede che «il personale appartenente alla dirigenza medica del servizio sanitario regionale che (...) risulti in servizio da almeno cinque anni in un posto di disciplina diversa da quella per la quale è stato assunto è inquadrato, a domanda, nella disciplina nella quale ha esercitato le funzioni» purchè abbia i requisiti previsti dal regolamento di disciplina concorsuale. 
 Illegittime anche le norme della stessa legge nella parte in cui non escludono dalle norme di stabilizzazione «il personale delle aziende ospedaliero-universitarie o, comunque, non prevedono un rinvio a protocolli di intesa tra università ed enti ospedalieri nè alcuna forma di intesa con il rettore».
 ASSESSORE PUGLIA: SCONFITTA POLITICA
 «E' una sconfitta politica della Puglia ma dal punto di vista tecnico il giocattolo delle società in house resta in piedi». Così l’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Tommaso Fiore, ha commentato la bocciatura della Consulta di norme contenute nella legge regionale 4/2010 a proposito delle 'internalizzazionI' dei lavoratori della sanità. L’internalizzazione prevede che personale dipendente da società esterne che danno servizi alla sanità regionale passino a società in house (società private con una partecipazione pubblica al 100%). 
 «La esclusione della parolina 'a tempo indeterminato' – ha spiegato Fiore – regge il giocattolo delle società in house. La Corte smonta la nostra ipotesi del tempo indeterminato che per noi è un valore perchè noi lottiamo contro ogni forma di precarietà. Ma dal punto di vista tecnico il giocattolo resta in piedi». «Per il resto – ha concluso l’assessore al riguardo - le sentenze si applicano». 
PDL: CONSULTA BOCCIA USO ELETTORALE LEGGI
“Sulla sentenza della Consulta che dichiara in gran parte incostituzionale la Legge 4/2010 della Regione Puglia, non possiamo essere d’accordo con l’assessore Fiore che definisce questa una 'sconfitta politicA'. La questione qui non è politica. Caso mai è una sconfitta amministrativa ed è una bocciatura dell’uso politico-elettorale-illusorio di Leggi regionali”. Lo afferma il capogruppo Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese, a proposito della decisione odierna della Corte costituzionale che ha bocciato alcune norme regionali sul personale della sanità. 
 “Quindi – aggiunge Palese – sono certamente politiche le conclusioni che la giunta Vendola dovrebbe trarre rispetto alla sua incapacità di legiferare testimoniata da una sfilza di bocciature da parte della Consulta”. “Detto questo – conclude Palese – ci auguriamo che il Governo regionale trovi una soluzione legittima per garantire e tutelare i lavoratori illusi e ricordiamo che noi la strada per trovare questa soluzione nel pieno rispetto delle leggi e, quindi anche a tutela degli stessi lavoratori, la stiamo indicando alla Giunta Vendola da un anno”. 
ASSESSORE PUGLIA: CHIEDERO' SUBITO INCONTRO A FITTO
L'assessore regionale pugliese alla Sanità, Tommaso Fiore, ha annunciato che chiederà un incontro al ministro Fitto già nelle prossime ore per approfondire «quantomeno in sede tecnica» gli effetti della sentenza della Consulta sulle internalizzazioni. «Ricordo peraltro – ha aggiunto – l'impegno che noi abbiamo preso con il ministro Fitto, nella conferenza che abbiamo avuto al ministero degli Affari Regionali, alla presenza delle organizzazioni sindacali, che è stato quello di rivederci subito dopo la sentenza per fare il punto della situazione il più possibile unitariamente, ed evitare un disallineamento che possa poi portare a nuovi contenziosi di carattere normativo e interpretativo della sentenza della Corte». «Se gli avvocati ulteriormente mi confermano che il 'giocattolo' è in piedi – ha concluso – dobbiamo procedere con le internalizzazioni del gruppo dei lavoratori di Lecce». 
INTRONA: REGIONE TROVERA'SOLUZIONI OPPORTUNE
 “Sono certo che il governo regionale troverà le soluzioni più opportune, sempre nel rispetto del pronunciamento della Consulta e forte dell’ordine del giorno del Consiglio regionale in materia”. E’ il commento del presidente del Consiglio regionale pugliese, Onofrio Introna, alla sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato le norme regionali riguardanti 'internalizzazioni' e stabilizzazioni del personale esterno della sanità pugliese. 
 “Massimo rispetto – ha aggiunto introna – per la sentenza della Corte Costituzionale sulle internalizzazioni nella sanità. Ora la politica deve fare la sua parte con tempestività”, conclude, sottolineando ad ogni modo “il rammarico e la delusione, perchè la decisione nella sua legittimità si abbatte su lavoratori che per anni hanno sofferto la mortificazione del lavoro precario”.