venerdì 31 dicembre 2010


In data 30/11/2010 presso la sede della Ass. Volontari Protezione Civile di Latiano Postazione Mezzi 118, alla presenza di tutti i Resp. delle Postazioni mezzi 118 Brindisi in assemblea si è Costituita " L'Associazione Corrdinamento Operatori 118 Brindisi" L'Associazione si prefigge e persegue i seguenti scopi: rappresentare, tutelare e difendere gli interessi professionali , sindacali, e contrattuali delle imprese, che gestiscono nella provincia di Brindisi le postazioni sanitarie 118 in convenzione con la ASL e La Regione Puglia.

sabato 18 dicembre 2010

Internalizzazioni Asl, nasce la “Sanitaservice ASL BR ??s.r.l.”

Prende corpo ufficialmente il processo di “internalizzazione” avviato dalla Azienda Sanitaria Locale di Brindisi. Con provvedimento N. 1.870 dell’ 1 giugno infatti, la Direzione Generale della A.S.L. ha costituito la “Sanitaservice ASL BR s.r.l.”, attraverso l’istituto dell’In House Providing, con Unico Socio e controllo analogo da parte dell’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi. Amministratore Unico esterno è il Dr. Giuseppe Giuri

Questo avveniva a giugno, ma qualcuno sa se e ancora ufficiale la costituzione di questa società?



INTERNALIZZAZIONI DEI PRECARI

SCONTRO POLITICO SULLE INTERNALIZZAZIONI DEI PRECARI DELLA ASL DI LECCE

L'idea di Vendola sarà esposta nelle prossime ore dall'Assessore regionale Tommaso Fiore

Data: 08/12/2010 - 20_30
Rete: Telerama


fonte:http://www.rassegnastampacrp.com



Occupata la sede dell'Asl di Lecce Vendola e Fiore incontrano i precari


LECCE (8 dicembre) - Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola e l'assessore regionale alle Politiche della salute, Tommaso Fiore, hanno incontrato una delegazione di lavoratori precari della Asl di Lecce. "Voglio esprimere solidarietà ai lavoratori che chiedono la stabilizzazione - ha sottolineato Vendola - e dire loro che la partita politica si è appena aperta.
Sarò al loro fianco e ricordo a quegli esponenti del centrodestra, che dicono di esserlo anche loro, che loro in Parlamento possono agire perché sia modificata la norma del piano di rientro che blocca le assunzioni''.

''Ma il modello della destra - ha aggiunto - è il precariato: perché i precari si possono utilizzare in campagna elettorale, mentre gli assunti garantiti dalla legge non devono chinare il capo davanti ai caporali. E se poi questo modello salta a livello nazionale e le internalizzazioni come in Puglia diventano un esempio nazionale, ecco che allora per la destra arrivano altri problemi''. ''Per il piano di rientro - ha concluso Vendola - per ora abbiamo subito una sconfitta, la abbiamo accettata ma non ci fermeremo qui per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori sanciti anche da sentenze".

Hanno passato la notte nella sala conferenze della direzione generale dell’Asl, i lavoratori precari della sanità salentina. Hanno occupato questa mattina gli uffici di via Maglietta. I dipendenti hanno manifestato contro i vertici dell’azienda sanitaria che tengono sospeso il processo di internalizzazione, nonostante ci sia una sentenza del Consiglio di Stato, favorevole a tale provvedimento occupazionale.

Un esercito di lavoratori che ogni giorno popola i nosocomi, cercando di garantire servizi al malato prima di tutto, e che l’Asl non può più far lavorare.
A tenere legate le mani dei direttori dell’azienda sanitaria, il piano di rientro che il governo pugliese ha visto finalmente firmato dai ministri Tremonti, Fitto, Fazio e che prevede tra le altre cose, il blocco di ogni tipo di assunzione, internalizzazione compresa, pena la perdita di 500 milioni di euro del fondo nazionale sanitario.


LA PARTITA NON E’ CHIUSA !!

RIPRENDIAMO IL PERCORSO DI INTERNALIZZAZIONE.

LECCE - PRECARI ASL dai TETTI ... TUTTI in STRADA

Lecce – giovedì, 16 dicembre 2010

PRECARI ASL LECCE

DOPO I TETTI … TUTTI IN STRADA

Come Confederazione Regionale USB della Puglia esprimiamo pieno sostegno a tutti i Lavoratori interessati al percorso di internalizzazione dei servizi di ausiliariato e pulimento della ASL di Lecce che stanno conducendo da settimane una campagna di mobilitazione per vedersi riconosciuti i loro sacrosanti e legittimi diritti. In tal senso ci impegniamo a rilanciare la mobilitazione in tutto il territorio regionale.

Tante le iniziative messe in campo.

Ieri i Lavoratori hanno deciso di salire sui tetti della ASL per sollecitare ancora una volta Il Prefetto ed i Rappresentanti istituzionali ad attivarsi immediatamente per convocare un “tavolo di confronto”. Ciò al fine di discutere, nel merito, la proposta scaturita dalle assemblee tenutesi con gli stessi Lavoratori, che prevede l’impegno, da parte dei soggetti istituzionali interessati, a “stralciare” la norma che blocca le internalizzazioni dei servizi della ASL dall’accordo sul “Piano di rientro 2010-2012”.

Oggi, esasperati da 10 giorni di occupazione,

i Lavoratori proseguiranno la mobilitazione con una

ASSEMBLEA

VENERDI’ 17 Dicembre - ore 10

con CORTEO che partirà alle ore 11

dalla sede della ASL di Lecce per raggiungere la Prefettura, dopo aver attraversato le vie del centro

PUGLIA - Coordinamento Regionale Pubblico Impiego

venerdì 3 dicembre 2010

Incidente: Un minibus si ribalta sulla Oria Carosino

Un minibus con a bordo otto operai si è ribaltato ieri sera a seguito di un impatto con un’automobile avvenuto nei pressi di un incrocio sulla Oria-Carosino.

Erano circa le 17:30 quando il Ford Transit che viaggiava dalle campagne di Carosino verso Oria, per ragioni in corso di accertamento, si è scontrato con la Mercedes Classe A guidata da un 24/enne francavillese, proveniente Francavilla.

L’auto è finita addosso alla fiancata del pulmino, concludendo la propria corsa dopo qualche metro. Il minibus invece ha superato l’incrocio ed è dapprima finito nel canale laterale, sulla destra della strada, poi si è ribaltato nella terra.

Ad avere la peggio l’occupante del Mercedes ed uno dei passeggeri del pulmino, sono stati entrambi trasportati in ospedale con diverse ferite, ma fortunatamente dalle prime valutazioni mediche non sarebbero in pericolo di vita. Ferite lievi per tutti gli altri operai, costretti a rompere a calci i vetri del minibus per poter uscire.

Sul posto sono intervenute un’autogrù e diverse squadre di vigili del fuoco, ambulanze del 118, i carabinieri della stazione di Oria e di Francavilla F. e la Polizia Municipale di Francavilla da Fontana.Secondo quanto appreso, gli operai, tutti tedeschi, erano impegnati nella costruzione di un impianto fotovoltaico a poca distanza dal luogo dell’incidente. Finita la giornata lavorativa stavano facendo rientro verso il residence Parco Laurito, dove alloggiano.

fonte: oriainfo


lunedì 29 novembre 2010

Bergamo, si teme nuova vicenda Sarah Scazzi

BERGAMO, YARA GAMBIRASIO: UN'ALTRA RAGAZZA SCOMPARSA

BERGAMO, CASO YARA GAMBIRASIO: ANCORA UNA RAGAZZA SCOMPARSA. Nuova vicenda Sarah Scazzi? Si chiama Yara, ha 13 anni ed è misteriosamente scomparsa nel nulla venerdì scorso. Mentre ancora si indaga sull'omicidio di Sarah Scazzi, la cronaca purtroppo ci sottopone un nuovo caso.

A Brembate di Sopra paesino in provincia di Bergamo, venerdì scorso è misteriosamente scomparsa nel nulla Yara Gambirasio, una ragazza di 13 anni considerata una giovane promessa della ginnastica ritmica.
L'ultima volta che Yara Gambirasio è stata vista è quando intorno alle 18,30 di venerdì scorso ha lasciato il palazzetto dello sport di Brembate, lasciando perdere ogni traccia.

Dal palazzetto a casa sua ci sono appena 700 metri, ed è necessariamente in questo percorso che la giovane è sparita.
Le indagini sono state prontamente avviate, ma al momento la polizia non sembra avere elementi utili a chiarire le dinamiche dei fatti.

L'unica cosa certa è che il suo cellulare non trasmette alcun segnale a partire dalle ore 18,50 di quel venerdì.
Come naturale che fosse, anche la rete si è già mobilitata per ritrovare Yara. Gambirasio Su Facebook è stato appositamente creato un gruppo.

Un appello personale :
Si invitano tutti gli equipaggi del 118 a memorizzare il volto di questa ragazza !


sabato 27 novembre 2010

Incidente sull'incrocio Oria-Cellino S. M.


TORRE SANTA SUSANNA - Tre persone sono rimaste ferite ieri mattina alle 10 in uno scontro tra due auto avvenuto all’incrocio Torre-Mesagne sulla provinciale Oria-Cellino.
Una Fiat Multipla guidata dall’oritano Carmelo Sasso 60 anni, si è scontrata la Opel Astra su cui viaggiavano Giovanni Rollo, 51enne e sua moglie Annarita De Nuzzo, 44enne, entrambi di Erchie.
A causa del violento impattola Fiat Multipla dopo una carambola ha terminato la sua corsa contro un segnale stradale, mentre la Opel Astra si è fermata ad un centinaio di metri dall’incrocio.
Sul posto, allertati dagli automobilisti di passaggio, sono sopraggiunti i sanitari del 118 delle postazioni di Torre Santa Susanna ed Oria. I soccorritori hanno trasportato tutti e tre i feriti presso l’ospedale di Francavilla Fontana.
Sul posto giungevano anche i carabinieri della stazione di Torre Santa Susanna al comando del maresciallo capo Donato Rizzello per accertare l’esatta dinamica dell’incidente.
Secondo i medici del nosocomio della città degli Imperiali che hanno sottosto le tre persone coinvolte nel sinistro stradale ad accertamenti sanitari, le loro condizioni non sarebbero gravi, ma solo tanta paura e lievi ferite guaribili in 20 di giorni. I militari dell’Arma sono in attesa dei referti medici per procedere all’accertamento delle responsabilità ed elevare sanzioni amministrative per violazione al codice della strada. L’incrocio dove si è verificato l’incidente è spesso teatro di sinistri anche mortali. Da più parti è stata sollevata la richiesta di collocare una rotatoria all’incrocio per snellire il traffico facendo cosi diminuire il rischio di incidenti stradali.

Fonte: senzacolonne.it

domenica 21 novembre 2010

Fiore: sconcerto per ricorso a Corte costituzionale su legge piano rientro

Considero l'atto del Governo sconcertante e sconsiderato".

Con riferimento alla nota del Dipartimento per gli Affari Regionali con la quale è stata resa nota la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale anche le leggi regionali n.11 e n.12 del 2010 della Regione Puglia (Adempimenti in materia di Piano di Rientro), l'assessore alle Politiche della Salute prof. Tommaso Fiore, dichiara quanto segue:

“Considero l'atto del Governo sconcertante e sconsiderato. Le norme sono state discusse ed approvate dal Consiglio Regionale di Puglia per venire incontro alle richieste dei tre Ministri Tremonti, Fazio e Fitto e per raggiungere una ordinata firma del Piano di Rientro. Esse sono state a loro volta osservate creando un corto circuito giuridico all'unico scopo di evitare di entrare nel merito politico della vicenda. Questa posizione del Governo sarà oggetto di un approfondimento nelle prossime ore, non escludendosi da parte della Regione di chiedere il rispetto dei principi di leale collaborazione tra istituzioni della Repubblica, platealmente violate dalla nuova iniziativa governativa”.


19/11/2010
fonte: sudnews.it

Le associazioni di volontariato scrivono ai politici sul Piano di rientro della Sanità pugliese

Siamo preoccupati che la mancata approvazione del piano di rientro in tempi rapidi, possa comportare la perdita dello stanziamento di 500 milioni di euro a favore del servizio sanitario pugliese.

Lettera aperta

Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi

Al Ministro dell'Economia e delle Finanze On.le Giulio Tremonti

Al Ministro per la Salute On.le Ferruccio Fazio

Al Ministro per i rapporti con le Regioni On.le Raffaele Fitto

Al Presidente della Regione Puglia Dott. Nichi Vendola

All'Assessore alla Sanità della Regione Puglia Dott. Tommaso Fiore


Di giorno in giorno diventa sempre più drammatica la situazione dei cittadini pugliesi che hanno bisogno di cure ed assistenza sanitaria. I drastici tagli di spesa pubblica connessi con il piano di rientro in ambito sanitario, stanno determinando sul territorio condizioni di grave difficoltà. Sempre più spesso i nostri concittadini chiedono aiuto alle organizzazioni di terzo settore lamentando l'impossibilità di sottoporsi a terapie, interventi e/o esami ed indagini indispensabili per la loro sopravvivenza. In tanti sono costretti a rinviare anche di un anno una cura che potrebbe salvare loro la vita. In troppi si rivolgono a noi angosciati perché non sanno se riusciranno a resistere. Comprendiamo bene le ragioni tecniche e politiche che impongono di non sprecare le risorse pubbliche, razionalizzare le spese, tenere fede agli impegni internazionali assunti dal nostro Paese. Siamo consapevoli che la gestione sanitaria pugliese presenta ancora problemi di coerenza e di efficacia che dilapidano risorse preziose. Sappiamo anche che i tempi di crisi in cui viviamo ci pongono di fronte all'impossibilità oggettiva di sostenere capitoli di spesa che non siano sorretti da oculate azioni di programmazione e di controllo. Tuttavia siamo anche consapevoli che ogni azione di buon governo non può prescindere dal rispetto di quelle norme etiche e civili di base che rappresentano il fulcro su cui si costruisce e si regge uno Stato. Una comunità può progredire solo se è in grado di garantire la sopravvivenza dei propri membri: anche questa è una regola inderogabile con una sua logica molto stringente. Per questo chiediamo che il necessario risanamento economico e finanziario della sanità pugliese non venga costruito sul sacrificio dei più deboli.Siamo preoccupati che la mancata approvazione del piano di rientro in tempi rapidi, possa comportare la perdita dello stanziamento di 500 milioni di euro a favore del servizio sanitario pugliese. Una simile eventualità comporterebbe la condanna a morte per molti nostri concittadini, soprattutto per chi a stento è riuscito a sopravvivere fino ad oggi a condizioni di povertà e di sofferenza. Per questo invitiamo ognuno di Voi a fare quanto necessario od utile per chiudere il più rapidamente l'accordo relativo al piano di rientro. Anche perché, non é superfluo rimarcarlo, ormai per molti pugliesi è a rischio soprattutto il diritto alla salute sancito dall'art. 32 della nostra Costituzione. Con questo appello non vi chiediamo di dimostrarvi dei grandi statisti capaci di risolvere magistralmente problemi difficili e complessi, ma semplicemente delle persone dal cuore umano che sanno dedicare la dovuta attenzione ed il giusto rispetto per chi vive nel dolore e nell'indigenza.

Lì, 18 novembre 2010

Primi Firmatari: Comunità Emmanuel, Fondazione don Tonino Bello, Auser Puglia, Gruppo di Volontariato Vincenziano Puglia, Fidas Puglia, APIS (Agenzia Pugliese di Intervento e Studio sulle Dipendenze Patologiche), Agesci Lecce 3, Associazione Insieme per i Disabili, Associazione Luce e Sorrisi, C.A.Di.S. (Coordinamento Associazioni Disabili Salento), Consulta Salute CSVS, Associazione C.U.A.M.J. (Centro Universo Autistici meridionale Jonico), Associazione Sfera, Associazione Tonga Soa.

18/11/2010


sabato 20 novembre 2010

Latiano: tragico incidente, morta madre e figlia

Tragico incidente a Latiano, deceduta una giovane madre e la figlioletta di appena un anno.

tragico incidente stradale

Foto di repertorio

Questa sera intorno alle 19:30 una Fiat Punto è uscita di strada nei pressi di una curva sulla provinciale che collega Mesagne a Latiano, l’auto probabilmente a causa dell’alta velocità si è cappottata più volte. Benedetta Costantini, di 21 anni, e la figlia Matilde Baldaro, di appena un anno, sono decedute.

La vettura era condotta dal padre della piccola, Giovanni Baldaro, di 27 anni, che è ricoverato in gravissime condizioni presso l’ospedale di Taranto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia municipale di Mesagne i Vigili del fuoco del Comando Provinciale di Brindisi e diverse autoambulanze del 118.


fonte:http://news.oria.info

HOUSE JONICA SERVICE: LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE


“Fp Cgil, Cisl Fps e Uil Fpl, assieme alla stragrande maggioranza dei lavoratori della House Jonica Service, contestano l’operato dell’Amministratore Unico, il Dr Mancini e del Commissario Straordinario, Dr Colasanto per la profonda mancanza di rispetto delle parti negoziali e dei legittimi rappresentanti dei lavoratori, e avviano le procedure per l’attivazione dello stato di agitazione e di ogni altra iniziativa fin quando non saranno ripristinati i dovuti livelli di confronto e di correttezza amministrativa.” Questa la sintesi della conferenza stampa indetta dai tre sindacati CGIL-CISL-UIL Funzione Pubblica, presenti i rispettivi segretari provinciali, Cosimo Bellanova, Cosimo Nasole, Franco Brunetti. La House Jonica Service è una azienda privata il cui azionista unico è l’ ASL di Taranto; nata a seguito delle cosiddette internalizzazioni, ha acquisito le principali attività di servizio all’interno dei vari presidi sanitari occupando circa 650 operatori, in precedenza dipendenti di varie piccole società private e cooperative. Altri 200 occupati nelle società La Cascina e Chemipul sono stati esclusi dal processo di internalizzazione e rappresentano uno dei motivi di confronto che i sindacati richiedono di avere con la regione Puglia e la direzione locale dell’ ASL. Le tre segreterie sindacali , che hanno indetto un assemblea dei lavoratori per giorno 17 novembre alle ore 11,00 nell’auditorium dell’ospedale Moscati, ritengono che, trascorsi ormai tre mesi dall’avvio delle attività, si debba procedere ad un confronto per una diversa organizzazione dell’assetto aziendale; rivendicano la necessità di mantenere aperto un canale di comunicazione con la direzione aziendale; in particolare rilevano che i lavoratori non hanno la possibilità di interfacciarsi con un ufficio personale e che sono stati invitati a comunicare solo a mezzo fax. Le maggiori critiche sono rivolte nei confronti dell’amministratore unico dr. Massimo Mancini e dell’assessore regionale alla salute dr. Tommaso Fiore, ai quali si chiede di dare risposte alle diverse richieste inoltrate nel recente passato. Abbiamo raggiunto al telefono il dr. Mancini, che ha così risposto alle contestazioni dei sindacati: “Le domande che i sindacati rivolgono sono del tutto retoriche in quanto le risposte sono ben conosciute; se il problema è solo quello di formalizzarle per iscritto, i termini evidentemente cambiano. Occorre innanzitutto inquadrare le problematiche nell’ambito temporale; l’ House Jonica Sevice ha avviato le attività solo nel mese di agosto 2010; l’abbiamo fatto in condizioni di emergenza avendo a disposizione tempi molto ristretti. Per questo sul piano logistico l’aera amministrativa è stata provvisoriamente allocata nella sede della direzione della ASL; è di tutta evidenza che in questa sede non sia possibile ricevere oltre 650 dipendenti che quotidianamente propongono problematiche di varia natura. Per questo abbiamo ritenuto di limitare a due i giorni di ricevimento e abbiamo invitato a trasmettere a mezzo fax o con e_mail ogni eventuale richiesta. Un modo per rendere la comunicazione più fluida, più efficace, ovvero il contrario di quanto i sindacati denunciano. La struttura amministrativa sarà sicuramente adeguata e certamente avremo a breve un sito più idoneo. Abbiamo impiegato 60 giorni per le procedure previste all’atto della assunzione, comprese le visite mediche di idoneità e le relative analisi cliniche. Sono tempi assolutamente fisiologici per la massa di soggetti interessati. Le buste paga, ricordo che siamo solo alla terza mensilità, sono assolutamente in linea con la applicazione del contratto di lavoro; stiamo provvedendo a inserire sul sito istituzionale (www.housejonicaservice.com) una legenda esplicativa della lettura della busta paga; e siamo altresì in fase di programmazione di corsi di formazione. Per quanto attiene ai lavoratori attualmente impiegati dalla Cascina e da Chemipul non posso che ribadire la esigenza inderogabile di pieno rispetto delle normative. Dunque ogni richiesta che vada in senso contrario non potrà trovare accoglimento” . Sembra dunque che tutto nasca solo da una difficoltà di comunicazione. E allora forse sarebbe utile che l’attuale commissario della ASL, dott. Colasanto, rappresentante del “scoio unico” della HJS, assuma la iniziativa di convocare le parti per rimediare a questa mancanza di sintonia e riporti il tutto alla normalità. Anche perchè, è bene ricordarlo, questi lavoratori svolgono una funzione importante per il sistema salute, e dunque eventuali azioni di lotta non potrebbero che riverberare effetti negativi sulla popolazione intera.

Francesco Ruggieri

fonte:http://www.pugliapress.org

martedì 9 novembre 2010

Per chi crede ancora a babbo Natale !!

Ri o Dis – organizzazione del Sistema Emergenza Territoriale 118.

Con nota del 25 ottobre u.s., riflettente l’oggetto, la Funzione Pubblica CGIL rappresentava fondamentalmente che “dopo aver denunciato l’enorme ritardo accumulato dalla ASL BR nella gestione del processo di internalizzazione (ad oggi solo un piccolissimo segmento operativo è stato internalizzato, contrattualizzando appena 34 lavoratori), scopriamo addirittura che la stessa Azienda vuole portare avanti, invece, l’obiettivo di ESTERNALIZZARE del tutto il Servizio Emergenza Territoriale 118”.

A tale nota, si sono susseguite alcune prese di posizione della ASL BR fuorvianti, rispetto ai problemi trattati. È incredibile come i vertici Aziendali continuino a non dare risposte concrete!
Non riusciamo a comprendere a quali punti di criticità fa riferimento il Direttore del Servizio 118 Brindisi.
È fantasmagorico dare delle soluzioni (a scatola chiusa) senza prima inquadrare le problematiche tecnico – organizzative. Come al solito assoluto silenzio alle precise osservazioni formulate dalla F.P.CGIL.
Quali sono le criticità del Sistema Emergenza Territoriale 118 Brindisi?
Cosa si può fare per meglio tutelare il bene Salute del Cittadino Pugliese e nello stesso tempo garantire agli operatori del settore un minimo di dignità Socio – Professionale?
È lecito che nonostante gli anni trascorsi e i numerosi incontri aziendali a tutt’oggi non si è ancora addivenuti alla soluzione di alcune problematiche che sicuramente migliorerebbero la qualità del servizio e la soddisfazione degli operatori.
Allo stato la qualità del servizio è garantita solo dalla operosità ed estrema dedizione al sacrificio degli stessi operatori.
Ad esempio si ricorda che nella nostra ASL esistono postazioni medicalizzate (ASL – Soccorso avanzato) in cui il medico è costretto a svolgere le sue funzioni in assenza di un infermiere professionale!
Questo ovviamente comporta un aggravio di competenza e di professionalità che vanno ben oltre i compiti di un medico.
Inoltre, la proposta di Ri – organizzazione 118 in argomento, è in netto contrasto con quello che è previsto dalla normativa vigente in tema di organizzazione del Servizio Emergenza Territoriale 118.
In attesa che i Vertici Aziendali ci diano delle risposte chiare, ribadiamo che qualità va di pari passo con la internalizzazione del sistema.
Riteniamo che, solo creando una categoria di lavoratori dedicati al servizio e gratificati dal proprio lavoro, si possa innalzare il livello di qualità del 118 Brindisino che già, grazie ai sacrifici degli operatori attualmente in servizio, ottiene risultati che regioni più avanti di noi ci invidiano.
Infine, registriamo che la ASL sta per riorganizzare, come sopra rappresentato, l’intero Sistema Emergenza Territoriale 118 (esternalizzandolo del tutto!!!) eludendo il previsto confronto con le Organizzazioni Sindacali, nonostante le formali richieste di incontro, il che significa costringere, oltretutto, la Funzione Pubblica CGIL a dover ricorrere al Giudice del Lavoro per manifesta attività antisindacale (ex art.28 Statuto dei Lavoratori).

COMUNICATO STAMPA FP CGIL BRINDISI


fonte: http://www.mesagne.net

lunedì 1 novembre 2010

Auto dei carabinieri coinvolta in un incidente. Il militare paga danni allo Stato


Lo rivela “Quattroruote”, la cifra detratta in busta paga. Roma, 25 ott – Se una gazzella dei carabinieri resta coinvolta in un incidente stradale, chi sta alla guida è tenuto a risarcire allo Stato i danni subiti dal veicolo. E la somma viene sottratta dalla busta paga. A rivelarlo è il prossimo numero di “Quattroruote”. Il mensile propone un caso: una gazzella dei carabinieri in corsa per raggiungere prima possibile il luogo in cui una donna è stata vittima di un’aggressione. Un’imprevisto sulla strada provoca una collisione fra più vetture, anche quella dell’Arma, e a causa dell’incidente il carabiniere alla guida si vedrà trattenere dalla busta paga come “recupero spese”, l’ingente somma per coprire, in tutto o in parte, i danni. E’ quello che recentemente è accaduto a un militare dei carabiniere che si è visto addebitare 8.000 euro. Gli autisti delle autopattuglie – spiega Quattroruote – sono responsabili dei danni che arrecano ai veicoli dell’amministrazione, anche se corrono per salvare una vita. La materia si rifà all’articolo 177 del Codice della strada, che in sostanza dice: le auto della polizia, dei vigili del fuoco, di alte personalità e le ambulanze, quando utilizzano in modo continuo i dispositivi supplementari di allarme di cui sono dotate (luce blu più sirena), non sono tenute a rispettare le norme di comportamento previste dal Codice della strada, ma devono, in ogni caso, comportarsi con la massima prudenza. (ANSA)

Sanità, la Cgil attacca l’Asl: “Altro che internalizzazioni, il 118 andrà agli esterni”

BRINDISI – In attesa dello sblocco sulle internalizzazioni, l’Asl di Brindisi ridisegna il quadro organico per la copertura infermieristica del 118. Ma la Cgil protesta e parla addirittura di un ritorno alla politica delle esternalizzazioni, proprio quando la Regione sostiene che invece occorra seguire il percorso inverso. “Non solo – si lamenta il sindacato -, c’è da registrare che le internalizzazioni stanno avvenendo a Brindisi con grave ritardo rispetto alle altre province della Puglia, visto che sono solamente 34 i contrattualizzati”.

Il segretario provinciale Cgil Antonio Macchia ha scritto all’assessore regionale Tommaso Fiore per illustrare il problema: ““Desideriamo segnalare lo scollamento che ogni giorno si registra tra le politiche perseguite dalla giunta Vendola e la gestione dell’Asl Brindisi, che dimostra di non essere in linea con le direttive regionali”. Dopo aver denunciato “l’enorme ritardo accumulato dall’Asl Brindisi nella gestione del processo di internalizzazione (ad oggi solo un piccolissimo segmento operativo è stato internalizzato, contrattualizzando appena 34 lavoratori), scopriamo addirittura che la stessa azienda vuole portare avanti, invece, l’obiettivo di esternalizzare del tutto il servizio emergenza territoriale 118”.

Nella lettera inviata a Fiore si fa riferimento ad una proposta-documento firmata dal direttore generale e dal responsabile del servizio Territoriale 118, “con il quale viene riorganizzato il servizio, ampliando le convenzioni con altre associazioni di volontariato e lasciando trasparire, tra l’altro, una organizzazione apicale con l’accentramento di poteri assoluti verso un unico soggetto”. L’organizzazione sindacale non comprende “la necessità di continuare a produrre categorie di lavoratori “atipici” in una regione che fonda il proprio credo sulla tutela delle categorie più deboli e svantaggiate. Il ricorso a queste forme di discutibili rapporti di “lavoro-volontariato” ha comportato il realizzarsi di categorie di lavoratori socialmente penalizzati sia dal punto di vista prettamente economico che previdenziale. Inoltre, permette a qualcuno di avere un controllo coercitivo su queste categorie di lavoratori che pur di non perdere quel minimo di sostentamento, che spesso non gli consente nemmeno di arrivare alla metà del mese, soccombono a capo chino alle più disparate richieste”.

Ma quali sono le novità previste dalla proposta? Si parla di due convenzioni (ambulanza con un autista-soccorritore e un volontario-soccorritore) con le associazioni di volontariato della provincia di Brindisi per le postazioni 118 di Fasano e San Pietro Vernotico. Prevista anche l’assegnazione di sei infermieri attualmente in servizio presso ciascuna delle unità operative di pronto soccorso di Fasano e San Pietro. Altre due convenzioni (ambulanza con un autista-soccorritore, un volontario-soccorritore e un infermiere) sempre con le associazioni di volontariato, ma questa volta per Ostuni e Francavilla. Infine, l’integrazione dei Punti di Intervento Territoriali di Ceglie e Mesagne nella struttura sovradistrettuale 118 di Brindisi con particolare riferimento al personale attualmente in servizio (autisti, infermieri e medici) e ai mezzi di soccorso.

Il direttore generale dell’Asl Br/1, Rodolfo Rollo, dal canto suo non vuole sentire parlare di facile ritorno alle esternalizzazioni: “Abbiamo solo dovuto riorganizzare il quadro, nulla di più. La mia unica preoccupazione – spiega – è quella di dover coprire e garantire il doppio turno infermieristico nei pronti soccorsi della provincia. In attesa che si sblocchino le internalizzazioni, questa è l’unica che ci sembra attuabile”.

di M.I. » 28 ottobre 2010

fonte:http://www.brindisireport.it

sabato 23 ottobre 2010

La mancanza.. genera silenzio.....

Il Co.E.S. Puglia in collaborazione con il centro di formazione del Co.E.S Italia ed il patrocinio della carta europea e la centrale operativa 118 di Bari ha organizzato il 3° corso di guida sicura dei veicoli di emergenza-urgenza sanitaria.
Tutti coloro interessati possono visitare il sito http://coesitalia.altervista....

Mostra tutto
fonte 118 bari soccorso

Esercitazione di soccorso ad aeromobile incidentato in mare



Sabato 23 Ottobre 2010

Lecce (salento) - Nel corso della mattinata odierna, la guardia costiera di Otranto ha effettuato un’esercitazione di soccorso ad aeromobile incidentato in mare, al fine di verificare l’efficienza di tutta l’organizzazione atta a prevenire/fronteggiare tale emergenza.

L’esercitazione ha avuto inizio alle ore 10.40, quando la sala operativa di ‘Circomare Otranto’ è stata allertata in merito ad un tentativo di ammaraggio di un piccolo aeromobile tipo “piper” con due persone a bordo in seguito ad un’avaria di natura non precisata.

Lo scenario che si potrebbe prospettare a seguito dell’ammaraggio di un aeromobile è caratterizzato dalla presenza di relitti di vario genere, presenza di carburante sversato in mare, possibili naufraghi. In questo caso la condotta delle operazioni, analogamente a quanto avviene per un normale intervento di soccorso in mare, è, in linea di massima, finalizzata prioritariamente alla localizzazione e al recupero dei naufraghi (in acqua o sulle zattere collettive) i quali possono essere interessati in vario modo da traumi, lesioni o malori conseguenti all’incidente e successivamente alla bonifica dello specchio acqueo interessato dalla eventuale presenza di carburante in mare o di relitti potenzialmente pericolosi per la sicurezza della navigazione.

La simulazione dell’emergenza ha visto l’impiego della motovedetta CP809 (unità specializzata in interventi S.A.R.), del personale della protezione civile del Comune di Lecce, dei sommozzatori dell’associazione di protezione civile “Tecnica” di Lecce e del personale volontario della “Meridionale Soccorso Lecce”. Al termine dell’attività addestrativa si è tenuta, a cura del personale del 118, una dimostrazione pratica sulle tecniche di primo soccorso.

L’esercitazione di soccorso, che di fatto rientra nell’ambito delle periodiche attività della guardia costiera volte a garantire un sempre maggior livello di sicurezza nella gestione di incidenti che vedono coinvolti aeromobili, ha dato esiti soddisfacenti, evidenziando la rapidità degli interventi e un ottimo livello generale di coordinamento tra i soggetti interessati.


fonte118 postazione OTRANTO

L'INCHIESTA SULLA SANITA'



Farmatruffa, inflitti tre secoli di carcereAlla Regione acconto di 600mila euro

«Associazione a delinquere», condannati anche medici,farmacisti e informatori scientifici: 101 gli imputati

Ciro Angelillis

BARI - Seicentomila euro di provvisionale da versare nelle casse della Regione Puglia immediatamente e circa 300 anni complessivi di reclusione per la maggior parte dei 99 imputati. Si è concluso ieri sera, dopo tre giorni di camera di consiglio, il primo grado del processo Farmatruffa che vedeva coinvolti capi area e informatori scientifici di nove case farmaceutiche e multinazionali, medici di base e farmacisti. A quasi un decennio dall’avvio delle indagini condotte dal pm Ciro Angelillis, ha trovato un primo epilogo una vicenda giudiziaria che fece scalpore. Ieri accanto al magistrato, in aula, c’era anche il capo della Procura, Antonio Laudati. I giudici hanno accolto l’impostazione dell’accusa e, dopo oltre un’ora di lettura del dispositivo, sono state rese note le pene. Confermata l’associazione per delinquere, però la maggior parte dei reati - ovvero quelli commessi fino al 2002 - sono caduti in prescrizione. Le parti civili (Regione Puglia, Asl di Bari, Lecce e Brindisi, Ordine dei Medici e Ordine dei Farmacisti di Bari) avevano depositato le richieste di risarcimento danni.

La Regione aveva chiesto cinque milioni di euro ed è l’unica che riceverà subito una prima tranche di 600mila euro. Per il resto bisognerà attendere il giudizio civile. Dopo quattro sostituzioni del collegio giudicante che hanno costretto ogni volta il pm a ripartire da zero riascoltando tutti i testimoni, una requisitoria durata quasi 30 ore e due mesi di arringhe difensive, la Corte ha posto fine al primo round.Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso e riciclaggio. Il processo riguarda una presunta truffa da oltre 20 milioni di euro ai danni del servizio sanitario nazionale.

Secondo l' accusa, i medici di base dopo aver ricevuto danaro ed altre utilità (viaggi e favori di vario genere) dagli informatori scientifici avrebbero prescritto farmaci all'insaputa dei loro pazienti, ma avvalendosi nel loro disegno della complicità dei farmacisti. Questi, dopo aver tolto le fustelle dai medicinali, avrebbero provveduto a gettare le confezioni nella spazzatura: in questo modo si sarebbero sbarazzati anche di farmaci salva vita con un prezzo che arrivava fino a 700 euro per confezione. Alcuni di loro furono visti e registrati in diretta dai carabinieri del Nas. L’anno scorso, le nove case farmaceutiche coinvolte patteggiarono circa sette milioni di euro.


fonte 118 postazione OTRANTO

Internalizzazioni Asl: il Tar di Lecce sblocca le assunzioni

Lecce (Salento) – Spiragli di luce per i 680 lavoratori occupati nei servizi Asl per conto di ditte esterne e che a breve verranno assorbiti in house dalle stesse strutture ospedaliere. Infatti, attraverso un comunicato flash, le organizzazioni sindacali RdB/USB comunicano che il Tar di Lecce respinge la sospensiva presentata dalle ditte Esterne in merito alla delibera 2304 del 28 luglio 2010 con cui la Asl affidava 680 lavoratori e i servizi da loro svolti alla neocostituita società interna all'Asl.A questo punto l'iter della Regione Puglia procede, sebbene l'ultima parola sulla leggittimità delle internalizzazioni spetti alla corte costituzionale che si esprimerà a fine anno.

sabato 9 ottobre 2010

Al nuovo "ANGELO"

Proteggi e Veglia e su tutti i giovani e i bambini

MOLFETTA. Aggrediti gli operatori del 118

Molfetta- Erano intervenuti per soccorrere un uomo colto da malore. Una operazione come tante per gli uomini del Servizio Sanitario 118. Non si aspettavano però di subire una vera e propria aggressione.

E' successo nella serata di venerdì nella zona 167, a pochi passi dal Palasport "Poli". Secondo quanto è stato ricostruito dal personale del 118, dopo essere giunti sul luogo indicato dalla Centrale Operativa e aver provveduto a caricare sull'ambulanza (di proprietà del Sermolfetta ndr) un uomo colto da malore, è successo l'imprevedibile: un ragazzo, forse il figlio della persona soccorsa, ha improvvisamente scatenato la sua rabbia, dovuta a un presunto ritardo nei soccorsi, colpendo violentemente uno dei finestrini laterali del mezzo di soccorso che è andato in frantumi.

Le schegge di vetro hanno colpito e ferito il medico dell'ambulanza, una donna, che ha dovuto far ricorso alle cure dei colleghi del Pronto Soccorso che gli hanno applicato alcuni punti di sutura ad una gamba giudicandola guaribile in dieci giorni. Nessuna conseguenza invece per gli altri operatori sanitari e per l'uomo che era stato caricato sull'ambulanza.

Sul luogo dell'aggressione sono intervenute due pattuglie dei Carabinieri di Molfetta ed una della Polizia Municipale che hanno ricostruito la vicenda in attesa che si decida come procedere nei confronti del responsabile delle lesioni e del danneggiamento. "Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Questa volta c'è la dottoressa ferita e ci sono i danni al mezzo ma, non più tardi di due giorni fa, abbiamo subito un'altra aggressione, per fortuna senza conseguenze", l'amaro commento di un volontari del Sermolfetta impegnato a rimuovere le schegge di vetro dall'ambulanza che rimarrà fuori uso per qualche giorno fino a quando i danni saranno riparati e dimenticati.

Quello che non verrà dimenticato, forse, sono lo spavento e la rabbia di chi si sacrifica per portare aiuto e assistenza a chi ne ha bisogno e rischia di diventare vittima di un'aggressione senza sapere nemmeno il perchè.

ambulanzadanneggiataFonte:
http://www.molfetta.ilfatto.net

venerdì 24 settembre 2010

Sanità in PugliaAssunzioni Asl arriva lo stop


BARI - Scatta l’ora x per il piano di rientro sanitario: oggi il consiglio regionale approverà i tre articoli del disegno di legge sugli adempimenti richiesti dal governo che bloccano le internalizzazioni, il turn-over del personale sanitario e i tetti di spesa ai privati accreditati. Le tre norme, considerate dalla giunta Vendola il «dazio» da pagare al governo per ottenere il via libera definitivo al piano che consentirà alla Regione di evitare la sanzione da 500 milioni sul riparto del Fondo sanitario, modificano le leggi regionali in materia che il governo aveva impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda gli «internalizzandi», ovvero il personale precario in servizio nelle imprese fornitrici delle Asl (oggi è annunciata una manifestazione in via Capruzzi), sono circa 2.200 i lavoratori dell’Asl di Bari (Policlinico compreso) che dovranno rinunciare alla speranza del posto fisso, mentre in tutte le altre Asl - circa 5mila i lavoratori in tutta la Puglia - le procedure sarebbero già in fase di completamento e comunque avviate prima del 6 agosto, data a partire dalla quale - prevede la norma - vengono sospese le internalizzazioni. Il secondo articolo del ddl, invece, vieta ai manager delle Asl sino al 2012 di coprire i posti vacanti con assunzioni e il terzo articolo vieta il rimborso di prestazioni extra-tetto alle cliniche privat e. I battibecchi tra maggioranza e opposizione sulla vicenda sanità che si concluderà il 30 settembre con le modifiche al piano e il 15 ottobre con la firma dell’accordo tra governo e Regione non mancano. Il capogruppo della Puglia per Vendola, Angelo Disabato, annunciando il voto a favore, ricorda che la Regione è «costretta» ad attuare i tagli per imposizione del governo e sottolinea che il governo nazionale dovrebbe «modificare i criteri del Patto di stabilità» e sbloccare i 3,2 miliardi di euro di fondi Fas per i quali la Regione ha già presentato il suo Piano attuativo (Par). «Si tratta di soldi nostri sui quali nessuno ha il diritto di accampare pretese». Massimo Cassano, vicecapogruppo del Pdl, plaude invece all’introduzione del question- time in Aula (cui sarà dedicata la seduta di domani): «ci auguriamo possa servire ad avere finalmente risposta alle decine e decine di interrogazioni giacenti, come l’organizzazione dei servizi socio-sanitari in favore dei bambini dislessici». Sia nel Bilancio di previsione 2010 (con un fondo di 150mila euro) sia nell’«omnibus» - ricorda - sono state previsti interventi a favore dei bambini affetti dai disturbi dell’apprendimento ma «ad oggi non vi è traccia di tali servizi». Annuncia proteste fuori l’Aula, invece, Michele Rizzi (Alternativa comunista): «Vendola ha pari responsabilità di Tremonti, entrambi i governi sono uniti nella privatizzazione della sanità pubblica e nel finanziamento di quella privata». «Il presidente della Regione prenda atto del carattere fallimentare della sua gestione, deponendo - attacca il senatore Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri - le armi spuntate della propaganda. Laddove non riesce l'invito autorevole e convinto del ministro Fitto, mi auguro riescano a far tornare Vendola sulla terraferma le critiche sempre più pressanti che si levano da tutta la Puglia, a cominciare da Terlizzi. Una città che - ironia della sorte - oggi è costretta a scrivere lettere aperte per ottenere coerenza da chi, contestando Fitto nel 2005, ha promesso l'impossibile». Rientra, intanto, il progetto di costituzione di un gruppo autonomo di tre consiglieri socialisti del gruppo di Vendola, Sel. Ieri il capogruppo Michele Losappio ha riunito i 10 componenti registrando il dietro-front dei malpancisti (Pellegrino, Lonigro e Pastore) sulla volontà di fuga, ma i tre - pur ribadendo l’adesione al gruppo per tenere fede al «patto con gli elettori» - hanno preso tempo sull’adesione o meno al partito di Vendola, che terrà il congresso nazionale il 23-24 ottobre. Su proposta del presidente del Consiglio Onofrio Introna, dunque, il gruppo consiliare terrà un nuovo incontro per analizzare i rapporti col partito.


Fonte: 118 postazione OTRANTO

Sanità Puglia, Vendola, Tremonti ripensi a stabilizzazioni

(ANSA) – BARI, 23 SET – ‘Chiedo a Tremonti di riflettere sul fatto che queste stabilizzazioni rappresentano l’emersione da un sommerso torbido, la possibilita’ di restituire diritti a chi non ne ha e possono rappresentare anche una razionalizzazione di un pezzo della spesa sanitaria’. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a margine della riunione odierna del Consiglio regionale pugliese, ritornando sul blocco alle internalizzazioni nel settore sanitario decise ieri dal consiglio regionale per rispettare i criteri fissati dal governo per l’approvazione del piano di rientro della spesa sanitaria.

‘Le stabilizzazioni possono comportare piu’ diritti e meno costi. Per me – ha detto Vendola – la bandiera della lotta alla precarieta’ non verra’ mai ammainata. E’ il senso della lotta politica liberare persone e giovani dall’ansia della precarieta”. ‘Ho fatto – ha aggiunto Vendola – un discorso di buon senso e sono disposto a discutere anche verificando i dati.

Abbiamo soddisfatto le richieste legittime e illegittime del ministro Tremonti perche’ chiederci di buttare per strada i precari della sanita’ che stavamo internalizzando non e’ una richiesta legittima. Abbiamo pero’ salvaguardato i diritti acquisiti dei lavoratori che avevamo gia’ internalizzato e quella riforma importante sulla selezione del managment in sanita’, che il ministro Fazio aveva giudicato come un esempio per tutta Italia’. ‘Abbiamo costruito un disegno di legge – ha detto ancora – che ci consentira’ di fare i tagli dolorosi e necessari e speriamo di portare in porto questo Piano di rientro avendo a disposizione i 500 milioni che ci spettano di diritto’. ‘Soltanto in una repubblica islamica – ha aggiunto – si puo’ pensare di cancellare diritti acquisiti dei lavoratori che hanno firmato un contratto non si puo’ chiedere a noi di stracciare contratti firmati coi lavoratori’. ‘Abbiamo bloccato i processi di internalizzazione che non erano stati perfezionati ma quelli perfezionati (che hanno portato alla contrattualizzazione) – ha detto infine – nessuno puo’ chiedermi in uno stato di diritto di stracciarli. Se poi si appigliano questo per far saltare il piano di rientro vuol dire che l’intenzione era malevola sin dall’inizio e questo lo vedremo, vedremo nelle prossime settimane se saremo ad un tavolo dove si gioca con lealta’ o ad un tavolo di bari’.(ANSA).