venerdì 24 settembre 2010

Sanità in PugliaAssunzioni Asl arriva lo stop


BARI - Scatta l’ora x per il piano di rientro sanitario: oggi il consiglio regionale approverà i tre articoli del disegno di legge sugli adempimenti richiesti dal governo che bloccano le internalizzazioni, il turn-over del personale sanitario e i tetti di spesa ai privati accreditati. Le tre norme, considerate dalla giunta Vendola il «dazio» da pagare al governo per ottenere il via libera definitivo al piano che consentirà alla Regione di evitare la sanzione da 500 milioni sul riparto del Fondo sanitario, modificano le leggi regionali in materia che il governo aveva impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale.

Per quanto riguarda gli «internalizzandi», ovvero il personale precario in servizio nelle imprese fornitrici delle Asl (oggi è annunciata una manifestazione in via Capruzzi), sono circa 2.200 i lavoratori dell’Asl di Bari (Policlinico compreso) che dovranno rinunciare alla speranza del posto fisso, mentre in tutte le altre Asl - circa 5mila i lavoratori in tutta la Puglia - le procedure sarebbero già in fase di completamento e comunque avviate prima del 6 agosto, data a partire dalla quale - prevede la norma - vengono sospese le internalizzazioni. Il secondo articolo del ddl, invece, vieta ai manager delle Asl sino al 2012 di coprire i posti vacanti con assunzioni e il terzo articolo vieta il rimborso di prestazioni extra-tetto alle cliniche privat e. I battibecchi tra maggioranza e opposizione sulla vicenda sanità che si concluderà il 30 settembre con le modifiche al piano e il 15 ottobre con la firma dell’accordo tra governo e Regione non mancano. Il capogruppo della Puglia per Vendola, Angelo Disabato, annunciando il voto a favore, ricorda che la Regione è «costretta» ad attuare i tagli per imposizione del governo e sottolinea che il governo nazionale dovrebbe «modificare i criteri del Patto di stabilità» e sbloccare i 3,2 miliardi di euro di fondi Fas per i quali la Regione ha già presentato il suo Piano attuativo (Par). «Si tratta di soldi nostri sui quali nessuno ha il diritto di accampare pretese». Massimo Cassano, vicecapogruppo del Pdl, plaude invece all’introduzione del question- time in Aula (cui sarà dedicata la seduta di domani): «ci auguriamo possa servire ad avere finalmente risposta alle decine e decine di interrogazioni giacenti, come l’organizzazione dei servizi socio-sanitari in favore dei bambini dislessici». Sia nel Bilancio di previsione 2010 (con un fondo di 150mila euro) sia nell’«omnibus» - ricorda - sono state previsti interventi a favore dei bambini affetti dai disturbi dell’apprendimento ma «ad oggi non vi è traccia di tali servizi». Annuncia proteste fuori l’Aula, invece, Michele Rizzi (Alternativa comunista): «Vendola ha pari responsabilità di Tremonti, entrambi i governi sono uniti nella privatizzazione della sanità pubblica e nel finanziamento di quella privata». «Il presidente della Regione prenda atto del carattere fallimentare della sua gestione, deponendo - attacca il senatore Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri - le armi spuntate della propaganda. Laddove non riesce l'invito autorevole e convinto del ministro Fitto, mi auguro riescano a far tornare Vendola sulla terraferma le critiche sempre più pressanti che si levano da tutta la Puglia, a cominciare da Terlizzi. Una città che - ironia della sorte - oggi è costretta a scrivere lettere aperte per ottenere coerenza da chi, contestando Fitto nel 2005, ha promesso l'impossibile». Rientra, intanto, il progetto di costituzione di un gruppo autonomo di tre consiglieri socialisti del gruppo di Vendola, Sel. Ieri il capogruppo Michele Losappio ha riunito i 10 componenti registrando il dietro-front dei malpancisti (Pellegrino, Lonigro e Pastore) sulla volontà di fuga, ma i tre - pur ribadendo l’adesione al gruppo per tenere fede al «patto con gli elettori» - hanno preso tempo sull’adesione o meno al partito di Vendola, che terrà il congresso nazionale il 23-24 ottobre. Su proposta del presidente del Consiglio Onofrio Introna, dunque, il gruppo consiliare terrà un nuovo incontro per analizzare i rapporti col partito.


Fonte: 118 postazione OTRANTO

Sanità Puglia, Vendola, Tremonti ripensi a stabilizzazioni

(ANSA) – BARI, 23 SET – ‘Chiedo a Tremonti di riflettere sul fatto che queste stabilizzazioni rappresentano l’emersione da un sommerso torbido, la possibilita’ di restituire diritti a chi non ne ha e possono rappresentare anche una razionalizzazione di un pezzo della spesa sanitaria’. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a margine della riunione odierna del Consiglio regionale pugliese, ritornando sul blocco alle internalizzazioni nel settore sanitario decise ieri dal consiglio regionale per rispettare i criteri fissati dal governo per l’approvazione del piano di rientro della spesa sanitaria.

‘Le stabilizzazioni possono comportare piu’ diritti e meno costi. Per me – ha detto Vendola – la bandiera della lotta alla precarieta’ non verra’ mai ammainata. E’ il senso della lotta politica liberare persone e giovani dall’ansia della precarieta”. ‘Ho fatto – ha aggiunto Vendola – un discorso di buon senso e sono disposto a discutere anche verificando i dati.

Abbiamo soddisfatto le richieste legittime e illegittime del ministro Tremonti perche’ chiederci di buttare per strada i precari della sanita’ che stavamo internalizzando non e’ una richiesta legittima. Abbiamo pero’ salvaguardato i diritti acquisiti dei lavoratori che avevamo gia’ internalizzato e quella riforma importante sulla selezione del managment in sanita’, che il ministro Fazio aveva giudicato come un esempio per tutta Italia’. ‘Abbiamo costruito un disegno di legge – ha detto ancora – che ci consentira’ di fare i tagli dolorosi e necessari e speriamo di portare in porto questo Piano di rientro avendo a disposizione i 500 milioni che ci spettano di diritto’. ‘Soltanto in una repubblica islamica – ha aggiunto – si puo’ pensare di cancellare diritti acquisiti dei lavoratori che hanno firmato un contratto non si puo’ chiedere a noi di stracciare contratti firmati coi lavoratori’. ‘Abbiamo bloccato i processi di internalizzazione che non erano stati perfezionati ma quelli perfezionati (che hanno portato alla contrattualizzazione) – ha detto infine – nessuno puo’ chiedermi in uno stato di diritto di stracciarli. Se poi si appigliano questo per far saltare il piano di rientro vuol dire che l’intenzione era malevola sin dall’inizio e questo lo vedremo, vedremo nelle prossime settimane se saremo ad un tavolo dove si gioca con lealta’ o ad un tavolo di bari’.(ANSA).