sabato 4 giugno 2011

Oria: un presidio efficiente di soccorso








Ci piace ricordare di tanto in tanto la nostra storia:

 (fonte Il Quotidiano, 30.10.2007)

«Per un'associazione come la nostra è il più rilevante obiettivo da centrare, mentre per la città è una ricchezza importantissima, che forse andrebbe conosciuta di più». Sono le parole di Angelo D'Amùri, presidente dell'Associazione Volontari di Protezione Civile Onlus affiliata ANPAS di Oria. L'ente, che conta in tutto 50 iscritti, è entrato da poco nel circuito del servizio di emergenza sanitaria del 118. In città è stato così allestito un presidio con soccorritori e con un'ambulanza dotata di cardiovox e defibrillatore. Da lì è possibile raggiungere ogni punto di Oria in non più di 4 minuti, in qualsiasi ora del giorno e della notte, e recarsi dopo in ospedale in massimo 10 minuti.
«E un risultato di cui andiamo fieri - continua D'Amuri - raggiunto con un grosso impegno da parte nostra e senza aiuto alcuno da parte delle istituzioni. Per poter entrare nel 118, infatti, abbiamo messo a disposizione due ambulanze, una delle quali di ultima generazione, allestita con le migliori attrezzature mediche. L'acquisto di questo mezzo, parliamo di 90mila curo, è stato possibile solo grazie agli oboli degli oritani: per questo vogliamo ringraziarli veramente». La Protezione Civile; che da quando è entrata nel 118 conta una media di 40-50 interventi di emergenza al mese, vanta anche un nucleo di volontari specializzati nel soccorso speleologico ed un gruppo che ha appena ultimato la formazione per l'elisoccorso: Andrea D'Ambrosio, Vincenzo Micelli e Andrea Patisso.
Non è solo 118 però. L'associazione, censita dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, fa attività di formazione nelle scuole, per sensibilizzare i giovani sulle tematiche della sicurezza, presta gratuitamente mezzi e personale in occasione delle manifestazioni pubbliche, oppure invia le proprie squadre nelle città vittime di calamità naturali e organizza, inoltre, il grande raduno interregionale interforze dei mezzi di protezione civile, che si svolge anni ad Oria.
Per ottimizzare il servizio ci vorrebbe però ancora un tassello: le ambulanze non riescono ad attraversare le stradine del centro storico così, in caso di emergenza, i soccorritori sono costretti a raggiungere il ferito a piedi. Una perdita di minuti preziosi che si potrebbe facilmente eleiminare acquistando un nuovo tipo di mezzo medico, di dimensioni più compatte, progettato proprio per i centri storici medievali. «Ci stiamo pensando - ha chiarato il presidente D'Amuri - è uno dei nostri prossimi obbietivi che porteremo all'attenzione dei cittadini. Nel frattempo ci stiamo dando da fare per avere nella postazione di Oria anche il medico».

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