“La matassa delle internalizzazioni nella sanità in provincia di Brindisi - afferma Matarrelli - è da sbrogliare in tempi necessariamente rapidi. Tale necessità è resa stringente dal contesto dato: sia per la morsa dei tagli alla spesa pubblica imposta dal Governo centrale, sia per le condizioni via via più miserevoli di una fetta della nostra popolazione. E’ acclarato dall’esperienza consumata in altre aziende sanitarie locali come internalizzare alcuni servizi produca tanto congrui risparmi per l'ente, quanto un miglioramento degli standard di vita per i lavoratori interessati: questo assunto è stato ben recepito dalla Regione Puglia attraverso alcune deliberazioni che, oltre un anno addietro, stabilivano tempi e modi dell'internalizzazione nel territorio brindisino. Ad oggi, però, il processo giace in una fase di stallo: per sollecitarne il superamento e giungere all'indifferibile conclusione, ho indirizzato un’interrogazione urgente a risposta scritta all’assessore regionale alla Sanità Tommaso Fiore”.
Ed eccone il testo: “Con delibera del 01.06.2010, veniva costituita la società in house ‘Sanitaservice’ della Asl di Brindisi, con l’approvazione di un primo cronoprogramma inerente l’internalizzazione dei servizi sanitari; con la stessa delibera di cui sopra veniva approvato il relativo Business Plan; con delibera del 6.6.2011 veniva modificato il cronoprogramma a suo tempo previsto; con delibera del 10.5.2011 si provvedeva alla ‘prosecuzione dell’ internalizzazione-cronoprogramma’. "Leggi l'articolo completo sull'edizione di Senzacolonne oggi in edicola"
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