sabato 23 ottobre 2010

L'INCHIESTA SULLA SANITA'



Farmatruffa, inflitti tre secoli di carcereAlla Regione acconto di 600mila euro

«Associazione a delinquere», condannati anche medici,farmacisti e informatori scientifici: 101 gli imputati

Ciro Angelillis

BARI - Seicentomila euro di provvisionale da versare nelle casse della Regione Puglia immediatamente e circa 300 anni complessivi di reclusione per la maggior parte dei 99 imputati. Si è concluso ieri sera, dopo tre giorni di camera di consiglio, il primo grado del processo Farmatruffa che vedeva coinvolti capi area e informatori scientifici di nove case farmaceutiche e multinazionali, medici di base e farmacisti. A quasi un decennio dall’avvio delle indagini condotte dal pm Ciro Angelillis, ha trovato un primo epilogo una vicenda giudiziaria che fece scalpore. Ieri accanto al magistrato, in aula, c’era anche il capo della Procura, Antonio Laudati. I giudici hanno accolto l’impostazione dell’accusa e, dopo oltre un’ora di lettura del dispositivo, sono state rese note le pene. Confermata l’associazione per delinquere, però la maggior parte dei reati - ovvero quelli commessi fino al 2002 - sono caduti in prescrizione. Le parti civili (Regione Puglia, Asl di Bari, Lecce e Brindisi, Ordine dei Medici e Ordine dei Farmacisti di Bari) avevano depositato le richieste di risarcimento danni.

La Regione aveva chiesto cinque milioni di euro ed è l’unica che riceverà subito una prima tranche di 600mila euro. Per il resto bisognerà attendere il giudizio civile. Dopo quattro sostituzioni del collegio giudicante che hanno costretto ogni volta il pm a ripartire da zero riascoltando tutti i testimoni, una requisitoria durata quasi 30 ore e due mesi di arringhe difensive, la Corte ha posto fine al primo round.Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa, corruzione, falso e riciclaggio. Il processo riguarda una presunta truffa da oltre 20 milioni di euro ai danni del servizio sanitario nazionale.

Secondo l' accusa, i medici di base dopo aver ricevuto danaro ed altre utilità (viaggi e favori di vario genere) dagli informatori scientifici avrebbero prescritto farmaci all'insaputa dei loro pazienti, ma avvalendosi nel loro disegno della complicità dei farmacisti. Questi, dopo aver tolto le fustelle dai medicinali, avrebbero provveduto a gettare le confezioni nella spazzatura: in questo modo si sarebbero sbarazzati anche di farmaci salva vita con un prezzo che arrivava fino a 700 euro per confezione. Alcuni di loro furono visti e registrati in diretta dai carabinieri del Nas. L’anno scorso, le nove case farmaceutiche coinvolte patteggiarono circa sette milioni di euro.


fonte 118 postazione OTRANTO

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