domenica 21 novembre 2010

Le associazioni di volontariato scrivono ai politici sul Piano di rientro della Sanità pugliese

Siamo preoccupati che la mancata approvazione del piano di rientro in tempi rapidi, possa comportare la perdita dello stanziamento di 500 milioni di euro a favore del servizio sanitario pugliese.

Lettera aperta

Al Presidente del Consiglio dei Ministri On.le Silvio Berlusconi

Al Ministro dell'Economia e delle Finanze On.le Giulio Tremonti

Al Ministro per la Salute On.le Ferruccio Fazio

Al Ministro per i rapporti con le Regioni On.le Raffaele Fitto

Al Presidente della Regione Puglia Dott. Nichi Vendola

All'Assessore alla Sanità della Regione Puglia Dott. Tommaso Fiore


Di giorno in giorno diventa sempre più drammatica la situazione dei cittadini pugliesi che hanno bisogno di cure ed assistenza sanitaria. I drastici tagli di spesa pubblica connessi con il piano di rientro in ambito sanitario, stanno determinando sul territorio condizioni di grave difficoltà. Sempre più spesso i nostri concittadini chiedono aiuto alle organizzazioni di terzo settore lamentando l'impossibilità di sottoporsi a terapie, interventi e/o esami ed indagini indispensabili per la loro sopravvivenza. In tanti sono costretti a rinviare anche di un anno una cura che potrebbe salvare loro la vita. In troppi si rivolgono a noi angosciati perché non sanno se riusciranno a resistere. Comprendiamo bene le ragioni tecniche e politiche che impongono di non sprecare le risorse pubbliche, razionalizzare le spese, tenere fede agli impegni internazionali assunti dal nostro Paese. Siamo consapevoli che la gestione sanitaria pugliese presenta ancora problemi di coerenza e di efficacia che dilapidano risorse preziose. Sappiamo anche che i tempi di crisi in cui viviamo ci pongono di fronte all'impossibilità oggettiva di sostenere capitoli di spesa che non siano sorretti da oculate azioni di programmazione e di controllo. Tuttavia siamo anche consapevoli che ogni azione di buon governo non può prescindere dal rispetto di quelle norme etiche e civili di base che rappresentano il fulcro su cui si costruisce e si regge uno Stato. Una comunità può progredire solo se è in grado di garantire la sopravvivenza dei propri membri: anche questa è una regola inderogabile con una sua logica molto stringente. Per questo chiediamo che il necessario risanamento economico e finanziario della sanità pugliese non venga costruito sul sacrificio dei più deboli.Siamo preoccupati che la mancata approvazione del piano di rientro in tempi rapidi, possa comportare la perdita dello stanziamento di 500 milioni di euro a favore del servizio sanitario pugliese. Una simile eventualità comporterebbe la condanna a morte per molti nostri concittadini, soprattutto per chi a stento è riuscito a sopravvivere fino ad oggi a condizioni di povertà e di sofferenza. Per questo invitiamo ognuno di Voi a fare quanto necessario od utile per chiudere il più rapidamente l'accordo relativo al piano di rientro. Anche perché, non é superfluo rimarcarlo, ormai per molti pugliesi è a rischio soprattutto il diritto alla salute sancito dall'art. 32 della nostra Costituzione. Con questo appello non vi chiediamo di dimostrarvi dei grandi statisti capaci di risolvere magistralmente problemi difficili e complessi, ma semplicemente delle persone dal cuore umano che sanno dedicare la dovuta attenzione ed il giusto rispetto per chi vive nel dolore e nell'indigenza.

Lì, 18 novembre 2010

Primi Firmatari: Comunità Emmanuel, Fondazione don Tonino Bello, Auser Puglia, Gruppo di Volontariato Vincenziano Puglia, Fidas Puglia, APIS (Agenzia Pugliese di Intervento e Studio sulle Dipendenze Patologiche), Agesci Lecce 3, Associazione Insieme per i Disabili, Associazione Luce e Sorrisi, C.A.Di.S. (Coordinamento Associazioni Disabili Salento), Consulta Salute CSVS, Associazione C.U.A.M.J. (Centro Universo Autistici meridionale Jonico), Associazione Sfera, Associazione Tonga Soa.

18/11/2010


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